L’incontro organizzato dall’ Università Pontificia Salesiana ha un doppio valore: di conferma e di ricerca.
Di conferma delle previsioni passate (purtroppo) e di indicazione della “nuova” via.
A oltre trent’anni dalle previsioni di Realistico Dinamiche di Tommaso Demaria  (otre 60 per l’impianto generale della metafisica realistico integrale) possiamo verificarne la validità: la rivoluzione industriale è in se stessa un fatto positivo ma se animata da una falsa sapienza consuma progressivamente quello stesso bene che ha generato e questo oggi lo constatiamo chiaramente sia in campo ambientale che sociale. Demaria lo aveva appunto previsto.
Non si tratta di profezia ma di previsione  ragionevole.
Non si tratta di religione ma di ragione portata alla capacità conoscere la verità delle cose, la verità  sulla vita.
Il convegno  internazionale è stato  affidato ad un esperto del settore  il prof. Joshstrom Kureetthadam autore di  “Creation in Crisis” ( edizioni ORBIS BOOKS, New York) in collaborazione con l’Istituto di Scienze Sociali e politiche della Facoltà di Filosofia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma e The institute for Ecology and Bioethics, Cardinal Stefan Wyszynski University, Warsaw.
L’immagine che può descrivere la situazione del modello di sviluppo attuale  è quella di un “drogato” che si sta uccidendo nel tentativo si “star bene”. Lui lo sa che sta male, che i suoi denti se ne sono andati, che il suo corpo è pieno di buchi e di piaghe, che puzza, che la sua casa sta diventando peggio di un letamaio, che non può acquistarsi altra droga senza rubare a qualcuno non importa se genitore, fratello o amico, lui sa che deve accettare ogni compromesso morale pur di continuare ad uccidersi.
Ecco ci pare che la situazione mondiale del modello si sviluppo sia questa, sappiamo di andare verso il baratro ma non sappiamo come fare a fermarci. La vita nostra e del nostro pianeta se ne sta andando ma non siamo disposti a riformare la “macchina della ricchezza” che ci fa star bene. Sappiamo che il mondo è pieno di piaghe, dalle guerre alla fame, che lo smog avvolge la terra, che abbiamo riempito i mari di immense isole di plastica, inquinato l’acqua, riempito la terra di veleni che nessuno vuole avere. Sappiamo che stiamo surriscaldando la terra, esaurito i mari, abbiamo paura anche non verrà prodotto ossigeno a sufficienza. Sappiamo che per continuare così dobbiamo rubare futuro alle popolazioni di oggi e anche ai nostri figli ma abbiamo costruito immense macchine della menzogna pur di giustificare comportamenti che gridano vendetta al cospetto di Dio. Cosa abbiamo da offrire all’Islam? La nostra educazione,  il nostro concetto di aumento di libertà si basa sulla distruzione della famiglia, sui gender, sull’aborto come metodo di vita, sull’interesse personale perseguito ad ogni costo, sull’inquinamento sistematico del pianeta, sulla … . Dobbiamo domandarci se, forse (!), c’è qualcosa che non va anche in noi. Ecco, ci vediamo luridi e destinati alla morte ma ci sentiamo forti e non possiamo rinunciare perché, curiosamente, ci sembra che  proprio il nostro drogato modello economico sia diventato la speranza di quanti stiamo affamando e uccidendo.
Non c’è  un’altra via?
Come le esortazioni di un passante al drogato, come  le centinaia di promesse di cambiar vita di esso pur di avere la “dose giornaliera”, così è questo convegno, di per sé inutile se non per il semino di dubbio e di speranza che viene gettato nel cervello annebbiato da  migliaia di neuroni discordanti tra loro: che ci sia veramente una strada per “l’economia della vita” che mantiene l’industrializzazione (mi fa star bene) ed insieme fa fiorire il creato?
Trent’anni dopo noi rispondiamo di sì. Il tempo oggi lo ha confermato. Quello che mezzo secolo fa poteva essere un’illusione oggi si è confermata solida scientifica realtà.
Per noi e per i nostri figli, per tutti e per il futuro dell’uomo, per l’intero pianeta.
(segue la locandina)
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